Dicono di me Solano - Claudio Burelli la Poesia in Genova

Claudio Burelli
La Poesia
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Dicono di me Solano

- RECENSIONI

Dice di me il grande e compianto critico opinionista Pasquale Solano...


La Critica:

    Con 2 quartine e due terzine, il Poeta Claudio Burelli da Volterra, si
appella con le sue rime ai grandi Autori dell’’800, primi ‘900.

    Le medesime, appaiono garbate e sobriamente contenute, costitutive di
quei versi, che osservano una felice metrica poetica, ben calcolata
nella forma, in grado di offrire un preludio, dai toni tipicamente
montaliani.

    Infatti come in “ Ossi di Seppia “, l’Autore ha una
predisposizione felicemente attiva e universale ,verso un creato
marino d’impatto omogeneo nell’esposizione, sfiorando i tasti di un
accennato vespertismo, per poi convergere o dirigere  la vela della
poesia, nel porto sicuro di un innato Romanticismo letterario-

    Attraverso i moti dell’anima, che vibrano in uno  spettacolare
scenario naturale, l’ispirazione fa capolino, ad un introspettivismo
semplice, non costruito o  poeticamente forzato, per cui il contenuto
globale della lirica, accenna ad un futuro contesto di speranza, di
rinnovamento della precedente condizione, mentre proprio dal mare, il

    Poeta sembra distanziarsi o uscire, da quell’opprimente guscio,
riferito al passato, nella utopica ricerca, di una migliore condizione
esistenziale.

    Detta lirica, anzi la definirei ode platonica, servita
sul piatto bucolico del grande Teocrito, ha concorso in una gara,
dove, ha riscontrato l’esito favorevole della Giuria e alla quale è
stato assegnato:” L’Attestato di merito Poetico”, per il
coinvolgente pathos, che è riuscito attraverso uno specifico quanto
umano messaggio, a fa vibrare la cetra dell’anima, proprio come i Sommi
Vate, dell’antica era ellenica:

Pasquale Solano Critico Opinionista


quei versi, che osservano una felice metrica poetica, ben calcolata
nella forma, in grado di offrire un preludio, dai toni tipicamente
montaliani.

    Infatti come in “ Ossi di Seppia “, l’Autore ha una
predisposizione felicemente attiva e universale ,verso un creato
marino d’impatto omogeneo nell’esposizione, sfiorando i tasti di un
accennato vespertismo, per poi convergere o dirigere  la vela della
poesia, nel porto sicuro di un innato Romanticismo letterario-
    Attraverso i moti dell’anima, che vibrano in uno  spettacolare
scenario naturale, l’ispirazione fa capolino, ad un introspettivismo
semplice, non costruito o  poeticamente forzato, per cui il contenuto
globale della lirica, accenna ad un futuro contesto di speranza, di
rinnovamento della precedente condizione, mentre proprio dal mare, il
    Poeta sembra distanziarsi o uscire, da quell’opprimente guscio,
riferito al passato, nella utopica ricerca, di una migliore condizione
esistenziale.

    Detta lirica, anzi la definirei ode platonica, servita
sul piatto bucolico del grande Teocrito, ha concorso in una gara,
dove, ha riscontrato l’esito favorevole della Giuria e alla quale è
stato assegnato:” L’Attestato di merito Poetico”, per il
coinvolgente pathos, che è riuscito attraverso uno specifico quanto
umano messaggio, a fa vibrare la cetra dell’anima, proprio come i Sommi
Vate, dell’antica era ellenica:

Pasquale Solano Critico Opinionista


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