E se un giorno tuo figlio
“E se un giorno tuo figlio”
Babbo perché quel bimbo piange da solo
Senza nessuno che lo tenga per mano,
perché tutto quel sangue arrossa il lenzuolo,
steso per terra in mezzo al pantano?
Io ho i miei giochi, la mamma, il tuo amore,
la sera nel letto stringo il mio gioco
e poi mi addormento pregando il signore,
che spenga pian piano tutto quel fuoco.
A volte vorrei esser adulto
Andar dalla gente potente,
per fermar d’incanto il tumulto,
e dar pace alla povera gente.
Figlio adorato, parole non trovo,
Ma solo vergogna, per esser impotente,
vorrei raccontarti tutto quello che provo,
nel veder per la strada morir tanta gente.
Orsù, continua tranquillo a giocar coi balocchi,
Son altri che devon porre rimedio a quel male,
so bene quanto sia ingiusto chiudere gli occhi,
di fronte a quell’odio assurdo e bestiale.
Vorrei bimbo mio che restassi fanciullo in eterno,
sbarrar alle tue spalle la soglia,
impedir che su te possa scender l’inverno,
e che tu non veda cader …che qualche foglia.
Claudio Burelli
Genova 21 Gennaio 1995