La battaglia di Campaldino
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La battaglia di Campaldino
(11 giugno 1289 fra Firenze Guelfa e Arezzo Ghibellina)
Malgrado giugno fosse già inoltrato
le frecce e il fumo ad accecare il sole
facendo sì tremar tutto il contado.
Nitrivano nervosi i bei destrieri
attenti e sempre pronti per lo scatto
bardati con gualdappe baldi e fieri
mordevano ora il morso sbuffeggiando.
Corso* mosse la testa e fu l’attacco
le prime linee loro indietreggiando
ci accolsero con gran furente ardore
con grida fragor d’armi e di corazze.
Sotto l’elmo colava il mio sudore
con l’ansia la paura e l’incertezza
serrata bene al mento la celata
con le mani stringevo la cavezza.
Per tutto il giorno infuria la battaglia
strage ed inferno laggiù a Campaldino
la morte tutto falcia come paglia
portando via con sé l’umana gente.
La guerra poi vincemmo a caro prezzo
ed a Fiorenza tornai col contingente
mi congedai senza toccar più spada
ma quell’orror lo porto sempre dentro
ed il pensier di certo non mi aggrada.
Nell’errar mio fra le straniere genti
non parlo quasi mai di quelle gesta
tenendo sol per me gli amari eventi
che lutto e carestia han ben mostrato
per lo potere e voglia di grandezza
lasciando fame al popolo prostrato.
Claudio Burelli
Genova 20 febbraio 2024
(* Corso Donati condottiero dei Guelfi Fiorentini)