Quel raggio d'argento
- FAMIGLIA
Quei raggi d’ argento
Andasti via appena all’ albeggiare
seguendo muti raggi e scie d’argento
Claudio Burelli
Genova 26 Febbraio 2000
senza poterti almeno salutare
o ascoltare il triste mio sgomento.
Tanti progetti a questo cielo resi
mille parole ancora da ridire
pur tollerando sconvolgenti pesi
del gretto male nodo da scucire.
Ora sei luce bianca del mattino
e nell’ aprire il giorno alla finestra
sei tu la stella rosa del giardino
negli occhi di mio figlio o la ginestra.
Il veliero che avevi su allestito
attende al buio di solcare mare
ignaro del tuo essere svanito
volendo e non potendo navigare.
Mi manchi sempre più mio caro Zio
forse non so neppure dirti quanto
mi pesa questo amaro triste addio
anche se ancora sembra averti accanto
e ti riscopro là sulla collina
mentre riabbracci chi ti ha preceduto
sfiorar la terra amata e la cascina
in cui nascesti e dove sei cresciuto.
o ascoltare il triste mio sgomento.
Tanti progetti a questo cielo resi
mille parole ancora da ridire
pur tollerando sconvolgenti pesi
del gretto male nodo da scucire.
Ora sei luce bianca del mattino
e nell’ aprire il giorno alla finestra
sei tu la stella rosa del giardino
negli occhi di mio figlio o la ginestra.
Il veliero che avevi su allestito
attende al buio di solcare mare
ignaro del tuo essere svanito
volendo e non potendo navigare.
Mi manchi sempre più mio caro Zio
forse non so neppure dirti quanto
mi pesa questo amaro triste addio
anche se ancora sembra averti accanto
e ti riscopro là sulla collina
mentre riabbracci chi ti ha preceduto
sfiorar la terra amata e la cascina
in cui nascesti e dove sei cresciuto.
Claudio Burelli
Genova 26 Febbraio 2000