L'inboscata
- CAVALLERESCO
L’imboscata
Galoppa armato sul destriero bianco,
per affrontare impavido il nemico,
il volto teso, pallido, ormai stanco,
intorno a lui non c’è nessun amico.
Il luogo fitto d’alberi vicino,
è l’ideale regno di imboscate,
i rami spessi ammantan l’assassino,
che spia dietro le foglie defilate.
Stringe la spada e cala la celata,
lontana or la paura dalla mente,
alza lo scudo, inizia la vampata,
schiva ora la freccia e poi un fendente.
Si china… la corazza perforata,
S’accascia infin colpito crudelmente.
La morte ora clemente,
l’accoglie e lo accompagna verso il cielo,
nella mano una rosa con lo stelo.
Claudio Burelli
Genova 17 Maggio 2018
Galoppa armato sul destriero bianco,
per affrontare impavido il nemico,
il volto teso, pallido, ormai stanco,
intorno a lui non c’è nessun amico.
Il luogo fitto d’alberi vicino,
è l’ideale regno di imboscate,
i rami spessi ammantan l’assassino,
che spia dietro le foglie defilate.
Stringe la spada e cala la celata,
lontana or la paura dalla mente,
alza lo scudo, inizia la vampata,
schiva ora la freccia e poi un fendente.
Si china… la corazza perforata,
S’accascia infin colpito crudelmente.
La morte ora clemente,
l’accoglie e lo accompagna verso il cielo,
nella mano una rosa con lo stelo.
Claudio Burelli
Genova 17 Maggio 2018