Il treno
- NOSTALGIA
“Il Treno”
Il treno che si muove lentamente,
sferraglia sui binari del destino,
condotto da una mano si abilmente,
doppiando da un bel po’, mezzo cammino.
Nel mio vagone, molte le persone
che son già scese per stazioni ignote:
tante, per cui provavo ammirazione,
mi han lasciato amore come dote.
Ma lo scenario cambia , al finestrino:
l’arsura ha reso infertile la terra
vedo sul campo, curvo, un contadino,
che zappa un orto scarno ed una serra.
( Ma ecco..., della vita, il mio mattino….
si, quello è nonno: reduce di guerra !! )
La gola, si rinserra...
e quando il fumo invade la pianura,
svanisce dentro al tempo la figura.
Riappare la radura...
e ancora arranca adagio, il vecchio treno...
le lacrime già cadon...senza freno !
sferraglia sui binari del destino,
condotto da una mano si abilmente,
doppiando da un bel po’, mezzo cammino.
Nel mio vagone, molte le persone
che son già scese per stazioni ignote:
tante, per cui provavo ammirazione,
mi han lasciato amore come dote.
Ma lo scenario cambia , al finestrino:
l’arsura ha reso infertile la terra
vedo sul campo, curvo, un contadino,
che zappa un orto scarno ed una serra.
( Ma ecco..., della vita, il mio mattino….
si, quello è nonno: reduce di guerra !! )
La gola, si rinserra...
e quando il fumo invade la pianura,
svanisce dentro al tempo la figura.
Riappare la radura...
e ancora arranca adagio, il vecchio treno...
le lacrime già cadon...senza freno !
(Claudio Burelli)
Genova 8 Novembre 2017